Nell’articolo precedente abbiamo visto come la luce incide sugli ambienti con diversi impatti emotivi a seconda dei colori e della morbidezza o durezza delle ombre. Oggi parliamo di luci artificiali.
Convenzionalmente i colori caldi (rossi, arancioni, gialli) sono associati all’intimità, al fuoco, al sole e servono a conferire un’atmosfera rilassante e piacevole.
I colori freddi (azzurro, blu, viola e alcuni verdi), invece, sono legati alla tecnologia, ai riflessi del metallo e a un senso di vago straniamento.
Secondo Riccardo Falcinelli in “Cromorama” (ed. Einaudi), la contrapposizione caldo-freddo costituisce un codice visivo costruito recentemente, a partire dagli anni ’60, come un prodotto della fotografia analogica che, in fase di sviluppo delle pellicole, tende a restituire le radiazioni dominanti presenti nella scena, blu oppure rosse.
A ben riflettere, osserva Falcinelli, le fiamme del fornello sono azzurre eppure calde, mentre un tramonto può avvenire nel mese dicembre.
Tuttavia pensiamo sempre al fuoco in riferimento ai colori rosso e arancio; anche i tramonti vengono percepiti come “caldi”.
Queste convenzioni fanno sì che anche gli impianti di illuminazione artificiale siano studiati e disposti secondo i canoni caldo-freddo.
In questa serie di disegni ho cercato di riprodurre i vari tipi di luci utilizzando le matite colorate che offrono tante sfumature e permettono sovrapposizioni e mescolanze.
Luci artificiali a incandescenza
Fino a poco tempo fa la luce più diffusa nelle case e nei negozi era quella a incandescenza al tungsteno, bella ma consumava moltissima energia. Il suo colore caratteristico è il classico giallo-arancio.
Quando siamo immersi in questo tipo di illuminazione, il nostro cervello “corregge” l’arancio e percepiamo la luce come se fosse quasi bianca. Ma di sera, guardando dalla strada, è facile notare questo colore provenire dalle finestre illuminate dei palazzi. Questa tonalità è la stessa che appare quando fotografiamo questi ambienti senza correzione del “punto di bianco”.
Nell’immagine di seguito, che raffigura un ristorante, ho usato una palette di colori caldi molto accentuata per rendere l’atmosfera di luce diffusa e intima. Le ombre non sono blu ma tendono sul marrone o viola. I punti di massima luce sono lasciati bianchi.
Luci artificiali a LED
Sia per motivi economici che per il rispetto dell’ambiente, le luci a incandescenza sono state col tempo sostituite dai led, che permettono notevoli risparmi energetici. La luce che emettono è chiara e brillante ma può virare leggermente al giallo o all’azzurro a seconda delle esigenze.
I musei, ad esempio, sono illuminati in modo accuratissimo per creare atmosfere suggestive e attraenti. In questo disegno ho evidenziato l‘effetto “caduta” della luce monodirezionale.
Le sorgenti artificiali, infatti, sono più piccole e vicine rispetto al sole o al cielo e hanno quindi la caratteristica di diventare sempre più deboli man mano che si propagano.
Pensiamo alla luce di una lampada o di un faretto. Ciò consente dei veri e propri giochi di luce e ombra con precise direzioni.
Per creare lo sfondo uniforme e delicato ho temperato un pastello a carboncino, tipo “cretacolor”, e poi con il dito ricoperto da un fazzolettino ho “spalmato” i residui in uno strato uniforme.
Luci artificiali al NEON
Le luci al neon contenenti polveri fluorescenti, azzurrate e un po’ inquietanti, non sono quasi più usate, ma un tempo erano tipiche delle stazioni, delle metropolitane, delle sale operatorie, dei luoghi pubblici. Ancora oggi sono legate all’idea di metropolitano, di tecnologico e anche al senso di oppressione.
Sono più economiche delle lampade a incandescenza ma meno dei led, e in più contengono mercurio; ecco perché oggi sono ampiamente sostituite dai led a luce fredda.
In questa pescheria il titolare ha illuminato con luci forti e azzurrate il negozio per dare l’idea della pulizia e dell’igiene, per valorizzare il colore grigio argento del pesce e anche per trasmettere l’idea del mare.
La palette usata è quindi tutta sui colori dell’azzurro e del blu che a loro volta si riflettono persino sul colore della pelle, che diventa leggermente verdastra.
Il neon bianco in alto a destra che disegna la sagoma del pesce spada è fatta con la penna gel bianca.
I tubi luminosi
I tubi luminosi di neon colorati, un tempo ottenuti con vari tipi di gas, sono tornati alla ribalta grazie alla nuova tecnologia a led colorati.
Le insegne dei bar e dei locali notturni, con i loro colori accesi, rendono il paesaggio urbano serale vivace e allegro e sembrano invitarci ad uscire di casa per tuffarci nel divertimento.
Per questo disegno in cui le forti luci colorate si propagano sulla strada antistante e sui passanti, ho usato tutte le nuance del rosa, del viola, del rosso e del bordeaux.
La scritta gialla è ottenuta con un pennarello giallo.
La sera negli ambienti urbani offre spesso situazioni molto interessanti di luce mista, blu scuro del cielo e caldo delle luci artificiali.
Se trovate dei locali illuminati con luci rosate siete davanti ad un uso strategico dei colori.
Sempre secondo Falcinelli la dominante rossa uniforma le discromie e la pelle del corpo si mostra più compatta e priva di imperfezioni.
“Facendoci apparire più belli, ci fanno venire voglia di restare e di spendere”.
Riccardo Falcinelli – Cromorama
Qui, invece, alla luminosità dell’interno del locale ho accostato il blu scuro dell’ambiente esterno, avvolto dalla luce della sera e ottenuto con diversi strati di nero e di blu. Per ottenere un colore intenso con le matite occorrono almeno due strati di colore.
Il secondo serve a sfumare il colore sottostante. Quando quest’ultimo è più chiaro si creano piccoli punti luminosi che rendono il colore ricco e vibrante.
La luce sui materiali riflettenti
La città è piena di materiali riflettenti, come il metallo e il vetro.
Nelle sere di pioggia si crea una giostra di luci colorate che si riflettono tutto intorno grazie all’effetto moltiplicatore dell’acqua sulle superfici, che aumenta ulteriormente il gioco di riflessi.
In questa immagine l’idea della pioggia è data dalla colorazione a tratti verticali dei piani perpendicolari alla pavimentazione. Contribuiscono anche i riflessi colorati sull’asfalto e lo sfondo un po’ indefinito che cerca di rendere la densità dell’aria umida.
Adesso prova tu a ritrarre uno dei tanti tipi di luci artificiali nate dall’ingegno umano, studiate per scopi precisi ma spesso sorprendentemente suggestive!
i pastelli utilizzati da Cinzia nell’articolo:
Se vuoi metterti alla prova insieme a noi con le idee proposte sul sito, iscriviti al nostro gruppo Facebook cliccando qui. Segui i tutorial della sezione ispirazione su carta.
___________________
articolo di Cinzia Imparato – corsi di disegno a Modena
Ma quante cose che ho imparato in questo articolo! Davvero molto interessante. Grazie mille
Come sempre Cinzia un piccolo e approfondito trattato chiaro e illustrato magnificamente!